I GUERRIERI DEI SOGNI
Le forme di Non Comunicazione viaggiano in incognito. Sono la sostanza
delle Vite Simulate nel Quartiere dei Disintegrati.
Nessuno sa esattamente di cosa si parla, dove si è diretti, cosa è autentico e cosa non lo è...
Tutto è iniziato. Perfino l'assassinio dell'Arte.
Sui muri del porticato est è scritto a caratteri cubitali:
"L'Arte è la morte dei Sogni. Qui detestiamo l'Arte."
"L'Arte è comunicazione," sentenzia Toni Sutura. "Qui non abbiamo bisogno di comunicare."
I Disintegrati detestano i comunicatori.
I Disintegrati detestano l'Arte.
La Falsa Comunicazione dei Disintegrati
è ellittica, non conduce da nessuna parte.
Forse è fine a se stessa, non ha futuro:
"Un Pescecane boccheggiante nel Parcheggio del Centro Commerciale.
La Donna Meccanica a Gettoni sotto il Porticato di un Asilo Nido.
I Suoni del Deserto registrati su Nastro a Bobine e dilatati negli Istituti di Bellezza."
Parole ignote per scopi ignoti...
E' un grottesco ragazzone di quartiere questo Leonardo Acciaio. Pare sia un
Feticista del Metallo, forse perfino
della plastica e affini. Detesta gli esseri umani, ostenta una camminata sghemba, distilla poche parole negli
anonimi pomeriggi autunnali.
Ora rivela al barista di detestare l'arte.
"Un covo di arpie. Servile, sorda, inutile", dice masticando pezzi di parole.
"Una vecchia puttana maltruccata. Da vomito.
Acciaio, Plastica e Carbonio sono le uniche forme possibili."
C'è una vecchia Alfa 75 parcheggiata nell'androne delle Unità Abitative
dove Leonardo
Acciaio e Toni Sutura consumano le loro vite estranee.
L'abitacolo dell'auto è ora una Alcova Protettiva destinata ad alterare la traiettoria delle loro esistenze.
"Nessun essere umano ha consistenza simile o paragonabile alla Guaina Protettiva," sentenzia
Toni Sutura palpeggiando le rifiniture interne dell'auto.
"Qualsiasi tentativo di imitazione è vano. Gli esseri umani, tutti, dovrebbero perire o
prostrarsi al cospetto di un'Alfa 75!".
L'intero Quartiere dei Disintegrati è attraversato in lungo e in largo da ondate di silenzio.
Un secco rifiuto e una sinistra manipolazione
del tempo inducono i Disintegrati a negare ogni rapporto empatico con uomini e donne socialmente attivi.
Uno Scafandro da Palombaro e un Televisore in Bianco e Nero per godere della vista
tumultuosa con avvoltoi che oscurano il cielo...
Da un punto imprecisato un Cane di Plastica abbaia contro una
Verde Luna Elettrica:
un Fantoccio ne manipola i movimenti e l’illusione di destino.
Uomini di Plastica vivono in un mondo
sinistro, misterioso e desolante, in sordidi quartieri nebbiosi con il secco ronzio della negazione di
un Televisore Radiomarelli sintonizzato su una Frequenza di Sogno
che irrompe nel mondo reale.
Un vasto
sogno senza tempo. Ogni capacità empatica resta larvale, disincarnata. Uomini senza contesto, di nessun
luogo e di nessun tempo.
E non sprecherò il Nastro a Bobine per spiegarvi in una oscena e oleosa sintesi l’origine del sordido
Quartiere dei Disintegrati. Vi basti sapere che Desolazione e
Isolamento
ne contaminavano i vicoli all’alba del 1972. Il resto
è leggenda; un’Astronave a Ultrasuoni parcheggiata nel cortile
di un Centro di Igiene Mentale.
In un tiepido pomeriggio invernale Toni Sutura intuì la vera natura di suo padre quando
ne intravide l’addome spalancato pronto a rivelare un Nastro a Bobine e una
Telescrivente
targate “Olivetti”.
Nicko Silicone sognava il Vento Montano di Saturno mentre incastrava
all’altezza del torace un
vecchio Magnetofono a Nastri “Grundig” per la registrazione a presa diretta delle
Incursioni Sessuali di Toni Sutura tra gli
Uffici del Direzionale 70.
Quando Italo Carbonio iniziò a progettare i primi Surrogati
su Ciclostile Trasparente l’idea del
corpo femminile inteso come Bambola Sessuale Intercambiabile aveva già preso piede
tra i Disintegrati. E, nel settembre del 1978, Italo Carbonio prese a
contemplare i livelli di assuefazione prodotti dal suo corpo nelle “Zone Morte”.
Franco Desolazione utilizzava un linguaggio elementare, frammentato, il cui senso
era comprensibile a quei pochi Disintegrati sparpagliati tra le
Unità Abitative del Quartiere.
A volte svaniva nel bel mezzo di una discussione per poi ricomparire dopo settimane provvisto
di una Maschera modellata nell’Asfalto e indossata alla meno peggio.
Franco Desolazione amava il falso, l’illusione e l’assuefazione.
“Se potessi riavvolgere il Nastro della Realtà”, ripeteva masticando le parole,
“sostituirei questi uomini e donne con Surrogati e Manichini…”
Il Motel ora è un tempio. Franco Desolazione e
Lauro Isolamento
tracciano una linea di confine; una rossa linea
di demarcazione che separa il Motel dal resto del mondo.
Qui le donne non partoriscono, i Luna Park sono spenti
anche di giorno, le strade illuminate deserte. Ogni descrizione è un aborto, una catena di parole sterili in un
lager acconciato a sala d’aspetto.
Lauro Isolamento, defilato in un angolo del Motel, raschia gli ultimi ricordi di un tempo lontano.
“E’ l’unico luogo possibile”, bisbiglia,
“non c’è altro luogo al mondo al di fuori di questo…”
“Ricordo uno strano e intenso sapore di ruggine. Una macchina guasta, forse una Macchina Inutile dipinta da Picabia.
E il sapore rugginoso si interseca, per miracolo, con la visione grigioverde del Direzionale 70.
E’ il sapore devastante dell’isolamento? Il senso di isolamento mi ispira.”
I Canisqualo si affacciarono lì, per la prima volta, in un folle brivido di tensione.
I Canisqualo sono impostori, vogliono la carne e la paura, attraversano
le nostre vite ovattate. Fu in quella occasione che Desolazione
e Isolamento scatenarono la loro Apocalisse Interiore intercettando i
covi dei Canisqualo.
I Canisqualo rivelarono l’essenza ignobile e artificiosa dell’arte:
inutile, spocchiosa e ossequiosa. L’Arte del XXI secolo è un covo di serpi.
Un Disintegrato
travestito da I-Zenborg gestisce una Olivetti "Programma 101" nell'Unità
Abitativa assegnatali dai Servizi Sociali del Quartiere...
"Una cosa che ricordo molto bene di quand'ero adolescente", confessa, "è l'istinto incontrollabile di fondermi con un Termosifone o con una Programma 101."
ISTANTANEE DAL MONDO DEI DISINTEGRATI
LA VITA E’ MECCANICA – L’UNIVERSO E’ MECCANICA – UN GIORNO SENZA MECCANICA E’ COME UN GIORNO SENZA SOLE. FETICISTI DEL RADIATORE – DISCEPOLI DELLA PRESA SCART – MANIPOLATORI DI JOYSTICK – STIMOLATORI DELL’ACCIAIO – COLLAUDATORI DI LAVATRICI – IDEALISTI DEL PORNO ARTIFICIALE –
SINTETIZZATORI DI SOSTANZE SCONOSCIUTE – DEGUSTATORI DI PARAFFINA – PARANOICI DEL SILICONE…
UNITEVI!
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